Debacle degli islamisti in Marocco, vincono i partiti liberali

Debacle degli islamisti in Marocco, vincono i partiti liberali



AGI – Dopo un decennio al governo in Marocco, il Partito islamista (moderato) della Giustizia e dello Sviluppo (Pjd) ha subito una netta sconfitta alle elezioni legislative. Il voto ha premiato il partito liberale centrista considerato vicino alla Casa reale, Raggruppamento nazionale degli indipendenti (Rni). Il Pjd guidato dal primo ministro uscente, Saad-Eddine El Othmani, è crollato da primo a ottavo partito, conquistando solo 12 seggi su 395 alla Camera dei Rappresentanti (Camera bassa).

Nel 2016 trionfò conquistando 125 seggi, oggi invece risulta ben dietro i principali partiti liberali. L’Rni, finora quarto partito del Paese, ha conquistato 97 seggi, seguito dal Partito liberale per l’autenticità e la modernità (Pam), che ha ottenuto 82 seggi, e dal nazionalista e storico Partito Istiqlal (Pi), con 78 seggi.

L’Rni, che era comunque già nel governo, è composto da tecnocrati e guidato dal miliardario magnate del petrolio Aziz Ajanuch: è stato creato nel 1978 da un cognato del defunto re Hassan II, Ahmed Osman. Anche il Pam è stato fondato nel 2008 dall’attuale consigliere reale, Fouad Ali El Himma.

L’Rni aveva lanciato la campagna elettorale con lo slogan “Ti meriti il ​​meglio” (scritto in dialetto marocchino e non in arabo), con una colomba e i colori bianco e blu nel simbolo. È uno dei pochi partiti presenti nella politica marocchina che non è nato dal Movimento Nazionale, l’organizzazione anticolonialista degli anni Cinquanta che si batteva per l’indipendenza dalla Francia ed è la matrice della maggior parte delle formazioni marocchine; ed è stato un elemento di equilibrio in momenti delicati della politica interna marocchina, soprattutto dopo il processo di “transizione democratica” iniziato nel 1998 con l’arrivo per la prima volta della sinistra al governo e gli esecutivi islamisti dopo la primavera araba.

La sua partecipazione ai governi dello storico leader della sinistra marocchina Abdelrahman Yusufi nel 1998, così come del leader islamista Saadedín el Otmani nel 2017, ha moderato i discorsi e le politiche delle coalizioni di governo. Il partito è composto da uomini d’affari, alti funzionari statali e tecnocrati, ma raccoglie anche notabili locali, attivisti della società civile e intellettuali.

Il leader è il ministro dell’agricoltura e della pesca uscente, Aziz Ajanuch (60 anni, in carica dal 2007), un magnate che concentra le sue fortune negli idrocarburi, ma ha anche attività nel settore bancario e delle telecomunicazioni. Ajanuch, padre di tre figli, ha oggi una fortuna di 2 miliardi di dollari, secondo la rivista americana Forbes, ed è considerato il secondo uomo più ricco del Marocco dopo il re, Mohamed VI, e il dodicesimo in Africa. 

Sua moglie, Salua Idrisi Ajanuch, è anche lei una donna d’affari famosa: è stata ideatrice e Ceo del gruppo Aksal, che possiede il 50% di Morocco Mall, uno dei più grandi centri commerciali in Africa, e ha i diritti di franchising nel suo Paese di marchi mondiali, come Zara.

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Agi , 2021-09-09 12:33:16
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